Tag: piattaforme

  • L’IA è qui e per rimanerci

    Non credo che rimanerci sia inteso alla romana, nel senso di “rimanerci secco”, ma invece nell’altro senso. Tipo i Romani che invadono la Gran Bretagna e costruiscono il vallo di Adriano contro i rozzi barbari del nord.Linguaggio bruttino, militaresco. Ora noi, come i Britanni, dobbiamo decidere se piegarci e farceli amici o litigarci e finire…

  • Piano Scuola 4.0: gli ambienti digitali entrano nella scuola italiana. Forse.

    1. Ambienti di apprendimento Il tema degli ambienti digitali di apprendimento non è nuovo: se ne parlava almeno a partire dalla fine degli anni ’90 nel mondo della ricerca. Personalmente ho addirittura scritto un libro con questo titolo.1 Poi è tornato sotto i riflettori a causa della pandemia, con un significato negativo, limitato, oppositivo: ambienti…

  • TDT: l’acronimo nuovo che nuovo non è

    La DaD può essere vista come il risultato di un’addizione: Didattica Tradizionale + Tecnologia Digitale Tradizionale Il risultato è (spesso) la lezione frontale via videoconferenza, l’interazione come scambio di documenti da ufficio, la valutazione tramite quiz online. Confusi o confuse? Non c’è nessun errore, volevo proprio dire che la tecnologia usata per la DaD è…

  • Unire o dividere

    Leggo un post di Davide Lamanna (amico da anni e esperto di tante cose, tra cui private cloud opensource) in cui segnala il disegno di legge della senatrice Laura Mantovani “Istituzione della Rete di interconnessione unica nazionale dell’istruzione – UNIRE”.Non ho ancora letto il DDL (lo faccio appena possibile), ma l’intento di creare un cloud…

  • Piattaforme queste sconosciute

    Tra le parole più consumate per il cattivo uso quella di cui parliamo oggi è piattaforma. Ne avevo parlato qualche tempo fa qui ma oggi vorrei approfondire perché sono scoraggiato da quanto leggo qua e là. Due etti di storia della parola: derivata dal medio francese, in inglese è attestata a partire dal 1550 nel senso…

  • Piattaforme obbligatorie e non

    Dunque si inizia: in presenza ma lontani, a distanza ma connessi. I professionisti, le aziende, le associazioni, le fondazioni, le università e le scuole devono essere pronti in caso di X (con X=lockdown totale, ma anche dimezzamento dei docenti o degli studenti). Nella Scuola e nell’Università italiane sono pochi (da quello che vedo) quelli che…